Che dire della serie tv See? Me la trovavo sempre lì nel catalogo di Apple TV+ ma poi iniziavo a vedere altro. Sarà stato che ho sempre considerato Jason Momoa un attore un po’ secondario, noto più che altro per la sua imponente presenza scenica e meno per le sue abilità da attore. Poi qualche giorno fa ho schiacciato play e mi sono dovuto ricredere. L’interpretazione del gigante Hawaiano è da strapparsi i capelli (che non ho) e See è uno show da vedere per forza se si ha un abbonamento Apple TV+. E se non lo avete, vi consiglio caldamente di farvelo anche solo per vedere questa Serie TV.
See – Stagione 1: il mondo così non si era mai visto, in tutti i sensi
La prima stagione di See è un piccolo capolavoro di cui, sinceramente, si è parlato troppo poco. 8 episodi gonfi di avventura, violenza e tensione. Tutti conditi da personaggi strepitosi resi magistralmente da un ottimo cast.

Trama originale e resa benissimo
Quando te la trovi nel catalogo leggi che il mondo, in un futuro di qualche secolo dopo il nostro presente, è abitato da soli uomini e donne che non hanno più il senso della vista. Ciechi, tutti quanti. A parte i due bambini di Baba Voss (Jason Momoa) della tribù degli Alkenny. Che poi non sono suoi figli di sangue, ma questo è un discorso che si amplierà bene nella storia ed io eviterò qualsiasi spoiler. Quindi abbiamo due bambini (che diventeranno velocemente adolescenti) che ci vedono in mezzo a un mondo di persone che non ci vedono e vivono in una sorta di medioevo 2.0. Un casino.
E qui dici: o questa serie è una figata incredibile, o è una cavolata gigantesca. Ma vi posso assicurare che la risposta corretta a questa ipotesi è la prima. Perché è fatta benissimo. D’altronde l’ideatore è Steven Knight. Vi dice niente la serie Peaky Blinders? O lo show Chi vuol essere milionario? Ecco. Proprio lui. E si vede fin da subito che è uno show coi controcoglioni, passatemi il termine.

Ritmo narrativo sostenuto e colpi di scena a iosa
Non do il 10 perché alcuni dialoghi sono un po’ troppo Game of Thrones, serie che ricorda sicuramente per certe ambientazioni (rivisitate in questo particolare futuro distopico), riprese e costumi. D’altronde anche il protagonista viene ereditato dal Trono di Spade. E sempre come la nota serie coi dragoni anche See è ricca di colpi di scena imprevisti. Ma molti di più! Non sono solo piazzati sistematicamente a fine episodio, non fai neanche in tempo a metabolizzare cosa sia appena successo che già succede altro e ti sconfinfera tutto.
Tutto scorre veloce, a parte appunto certi dialoghi. E le scene d’azione sono di un cruento micidiale, saranno almeno 3 quelle di questa stagione 1 che rimarranno nel cuore degli amanti delle scene di violenza semi splatter. Tensione, angoscia, disgusto… c’è tutto!

Dialoghi epici e personaggi indimenticabili
Visto che abbiamo citato i dialoghi partiamo da lì: sono devastanti. Ci sono certe frasi (tra l’altro plauso ai doppiatori italiani, lavoro strepitoso) che ti mettono i brividi per sintassi, crudeltà e ferocia. Se penso a certe frasi di Tamacti Jun (Christian Camargo, altra interpretazione assurda) mi viene ancora la pelle d’oca.
Soffermiamoci un attimo sui personaggi. Questi, questi sono personaggi di una serie tv come si deve! Non come quella ciofeca di Invasion, per citarne una, dove i protagonisti son tutti ultra stereotipati ed evolvono ad una lentezza imbarazzante. Qui in 8 episodi fai in tempo ad odiare la Regina, amare la Regina e odiare di nuovo la Regina. Così si fanno dei cavolo di personaggi interessanti!
L’unico che rimane “stabile” è Baba Voss, che però è un mix tra il San Giuseppe biblico, il dottor Jekyll e mister Hyde. Quindi potete capire quanto possa essere stabile… Un cuore grande, pieno d’amore per la sua famiglia, ma che quando serve si trasforma nella peggior macchina da guerra armata della spada più tagliente della storia delle spade. Quanto è bello il personaggio di Jason Momoa. Quanta è bella questa See.
E poi scenografia, fotografia, costumi e regia? Cioè, cosa vuoi dire in merito? Sei davanti ad un capolavoro visivo e uditivo. La regia fin dai primi episodi riesce ad immedesimarti nel mondo di questa umanità senza vista. Nello schermo ti appaiono volti e figure senza che te ne accorgi, nel silenzio più totale. Come loro non possono vederli arrivare, neanche allo spettatore viene data l’opportunità. Ovvio, non sempre, non tutto. Però vieni effettivamente catapultato nel loro mondo. E questo crea una sensazione unica. Magistrale.

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See – Stagioni 2 e 3: si “imborghesisce” un po’ e diventa più mainstream
Purtroppo la Serie TV See perde un po’ la magia nelle stagioni successive, ma intendiamoci, rimane uno show super consigliato soprattutto per una trama veramente molto avvincente e scene parecchio suggestive. Quel che viene a mancare è la caratteristica principale della trama della prima stagione e una scelta di dettaglio più simile ad altri show ben più noti.

Trama che purtroppo perde la parte di “nomadismo”
Parlare della trama della Stagione 2 e della Stagione 3 di See evitando spoiler sia di queste che della prima stagione diventa complicato. Ma diciamo che perdiamo la forza del perenne nomadismo che ha caratterizzato la stagione di apertura. Il viaggio, pieno di insidie, della prima stagione si trasforma in buona parte in un insediamento un po’ più stabile dei personaggi nei due nuclei principali della narrazione. E anche i personaggi si “stabilizzano” emotivamente e psicologicamente, perdendo un po’ la magia che si erano guadagnati. Sono tutti un po’ più testardi ed ostinati, più lenti nell’evolversi.
Tra l’altro, nella stagione 2, un paio di loro vengono fatti fuori un po’ troppo alla buona. Insomma, avevano una certa rilevanza nella storia e mi sarei aspettato qualcosina di più. Una delle tante scelte frettolose che caratterizzeranno questi 16 episodi in cui vediamo un ampliamento di cast con l’ingresso, tra i tanti, di Dave Bautista per tutti gli appassionati di WWE.

Il ritmo narrativo si fa meno veloce
I voti sono comunque alti, ovviamente. Ma ci mancherebbe, ripeto, See è uno show che va visto. L’engagement non manca mai, come il ritmo. Che rallenta un po’ di più nella Stagione 2 (da 8) ma si riprende bene nella Stagione 3 (da 8.5). Fossero tutte così le serie tv che vedo: azione, successione degli eventi incalzante, plot twist a iosa. Mi mancherà.

Stile generale un po’ più “commerciale”
I dialoghi hanno perso un po’ di potenza. E forse qualcosina un po’ anche i costumi (includendo trucco e parrucco). Entrambe le cose le ho trovate più ricercate nei dettagli nella prima stagione. Ma ciò che più ha perso, a mio avviso, è l’unicità d’atmosfera generale di See.
Se precedentemente l’avevo paragonata un po’ a Game of Thrones, in queste altre due stagioni spesso e volentieri ci si ritrova davanti a qualcosa che sembra aver già vissuto in altri capisaldi delle serie tv e del cinema. Un po’ The Walking Dead, un po’ Il Signore degli Anelli e un po’ Game of Thrones appunto. Per carità, non è mica un mix da sputarci sopra… però si ha preferito muoversi in comfort zones già assodate invece che rischiare!
Le scene cruente le troviamo, ovviamente, anche in questi episodi. Ma l’epicità di quelle della prima stagione è inarrivabile. E non credo sia questione di essermi abituato a certi fotogrammi e quindi di conseguenza essere più propenso a sottovalutarli, erano proprio più ricercati e precisi quelli della Stagione 1, non so se mi spiego.

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Un po’ di amaro in bocca per uno Show che ha cambiato un po’ la sua identità strada facendo
Baba Voss! Come farò senza le tue avventure adesso alla sera mio caro Baba Voss? Nonostante la produzione ti abbia reso un po’ più “sempliciotto” nelle ultime due stagioni rimarrai sempre uno dei personaggi più belli di Apple TV+. Perché ho parlato della stagione 2 insieme alla stagione 3 di See invece di fare dei capitoli separati? Perché è netto il cambiamento dello Show tra le due parti.
E lo si è capito subito, dai primi istanti dell’episodio 1 della Stagione 2, col cambio della sigla. Cambiamento che spiega bene il tutto: passare da qualcosa di unico, di nicchia, ricercato nei minimi dettagli a qualcosa di più mainstream, più digeribile al grande pubblico. Qualcosa di più normale. Qualcosa che ha fatto anche Pachinko con la seconda stagione, ma snaturandosi meno. Qualcosa comunque di molto buono, ma con quel leggero retrogusto amaro che si sarebbe potuto evitare. Perché si era in grado di farlo e lo si aveva già dimostrato.
Se cerchi un’altra Serie TV ambientata in un mondo distopico e che ha avuto un successo strepitoso fin dal primo giorno non perderti Fallout su Amazon Prime Video!
Voto alla Serie TV
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