Basata su una storia vera piuttosto interessante, Las Azules (Women in Blue) è una Serie TV disponibile in streaming on demand su Apple TV+ tutta al femminile. Nonostante qualche pecca per quanto riguarda il ritmo narrativo, la prima stagione è stata tra le più viste nel mese di settembre 2024 sulla piattaforma.
Mi è piaciuta? La consiglio? Vediamo insieme i punti a favore e a sfavore di questi primi 10 episodi in attesa della potenziale riconferma della serie per la realizzazione di una stagione 2.
Trama: 8
La trama di Las Azules, come già accennato, è interessante. Parla della decisione storica del Messico nel 1970 di dare alle donne la possibilità di entrare nella polizia. Ed è basata su una storia vera. Quel particolare che almeno a me, personalmente, da sempre una spinta in più sia alla visione di una Serie TV, sia poi nell’essere un po’ più magnanimo nel voto, almeno per quanto riguarda la trama dello show, quando ne scrivo i miei personalissimi pareri su questo blog. E difatti il voto della trama di Las Azules è alto. Ma non può ad arrivare ad eccellere per un motivo ben preciso: il cambio di focus principale all’interno di questa prima stagione. Vedo di spiegarmi meglio.
Come ben presto si capisce col trascorrere dei primi episodi, il corpo di polizia femminile viene più che altro instaurato per distogliere l’attenzione da un serial killer che si aggira per le strade di Città del Messico. Ovviamente le donne poliziotte all’inizio vengono derise e sminuite dai colleghi uomini per poi magicamente diventare magiche mentori nel caso in questione: un po’ banale, ma ci sta, cos’altro vuoi che accada?
Ed è anche interessante questa trama: sia per l’avvenimento storico che apre le porte della polizia alle donne, che per alcune cadette viene accolto come simbolo di ribellione sociale, per altre è l’occasione di dare una svolta alla propria vita, altre ancora semplicemente per avere uno stipendio migliore. Così come è molto interessante anche l’evolversi del caso raccontato in Las Azules, nonostante ti caschino un po’ le braccia quando scopri chi è il killer: l’ho trovato un po’ deboluccio. Ma ne riparliamo poi.
Il problema è che sono due temi con una valenza molto forte, seppur strettamente collegati, per la prima stagione di una Serie TV: sia l’evento storico delle donne in polizia, sia tutta la storia del serial killer. Uno spettatore che fa partire lo show e si vede i primi due episodi potrebbe non continuare, perché si sta immaginando un tipo di Serie TV diverso, invece poi Las Azules cambia tono, evolve e si fa molto più investigativa (e intrigante, almeno per i miei gusti).
Però non so, ho avuto l’impressione che suddividere in quella maniera abbastanza netta, creando una sorta di spin off con le prime due ore di show, sia stata una scelta un po’ azzardata: si poteva mescolare meglio il tutto? Forse. Ma i problemi più grossi sono comunque altri.
Ritmo: 5
La prima stagione di Las Azules sono 10 episodi da circa 60 minuti l’uno. Non sono corti: non farmeli andare così lenti. Ok, carne al fuoco, come abbiamo visto nella sezione trama, ce n’è parecchia. Eppure si riesce a tratti ad andare tanto lenti da esclamare “Ma chi se ne frega di sta cosa! Vai avanti!”. E quando è così poi è troppo facile distrarsi.
Ed è un peccato, perché la trama e l’evoluzione del caso investigativo non sono male. Non so perché ci si ostini a procedere a rilento con così tanti episodi lunghi quando si potrebbero tagliare un sacco di scene con peso specifico pari a zero. Un errore fatto anche in Shantaram: occhio perché se poi lo spettatore si scazza e se ne va, e lo show muore lì, alla prima stagione.
Stile: 6
Per chi ha visto la stagione 1 di Las Azules: spiegatemi il killer da ragazzino come fa a diventare brutto come da adulto. Non è che ha fatto tante scene il giovane attore, ma non ce la facciamo ad affidare la parte ad uno che ci assomiglia un minimo? Mi viene da ridere. Tra l’altro, come detto prima, è un po’ scontata la scelta di quel personaggio come il colpevole degli omicidi. Cioè appena appare nella storia puzza subito dai primi istanti che possa essere lui. Cerchiamo di essere un po’ più originali, per favore!
Ma la scelta dell’attore ragazzino, che non c’entra nulla con l’attore adulto dello stesso personaggio, non è l’unica cosa strana del trucco e parrucco del cast di Las Azules: il capo della polizia sembra Lupo Lucio della Melevisione, non so se avete presente. Ma come l’hanno conciato?
Meno male che poi il resto è abbastanza in ordine: bei costumi, belle ambientazioni, brave attrici, discreta regia. Nulla di miracoloso, ma assolutamente accettabile e nella media di quello che Apple TV+ di solito ci propone anche quando non scomoda cast incredibili per i suoi show come nel caso di Las Azules.
Las Azules (Women in Blue) stagione 2 in vista? Intanto: 6+
Il finale di questa prima stagione di Las Azules ci fa capire che si ha l’intenzione di continuare la serie con una seconda stagione anche se al momento in cui viene scritto questo articolo recensione non si hanno notizie certe della conferma del proseguimento dello show.
Come detto, siamo di fronte a dieci episodi interessanti ma che si protraggono un po’ troppo in determinate situazioni. Un ritmo narrativo più spigliato farebbe di sicuro incrementare l’engagement da parte dello spettatore.
Resta uno show comunque gradevole, da non far partire magari se si è troppo stanchi o il rischio abbiocco è dietro l’angolo, ma che gode di momenti anche carichi di suspence piuttosto gradevoli per chi ama show investigativi di questo genere.
Se vi è piaciuta Las Azules sicuramente vi piaceranno Home Before Dark e Now and Then, decisamente più veloci e godibili. Con tono più ironico invece c’è Dov’è Wanda?. Un’altra Serie TV disponibile su Apple con un caso da risolvere è Sugar, ma vi avverto già qui sul finale piuttosto strambo. Se invece volete restare su un cast principale tutto al femminile allora non perdetevi assolutamente Bad Sisters, inserita anche nella mia personale classifica delle 10 migliori Serie TV da vedere su Apple TV+.