The Walking Dead: The Ones Who Live. Meritavamo di meglio | Recensione

copertina the walking dead the ones who live

Recentemente ho finito di vedere le stagioni che mi mancavano di The Walking Dead per poi ricordarmi che negli ultimi mesi sono usciti/stanno uscendo gli spin-offs della celebre Serie TV sugli zombie. E così metto in riproduzione The Walking Dead: The Ones Who Live l’unica disponibile al momento in streaming on demand su Now TV. Questa miniserie di 6 episodi racconta il ricongiungimento tra Michonne e Rick diversi anni dopo la presunta morte di quest’ultimo.

Me ne pentirò subito. Ma andiamo per gradi. Già la gestione delle storie di Michonne e Rick nel finale delle ultime stagioni di The Walking Dead mi ha lasciato perplesso, e puzza un po’ di salvataggio in corner l’idea di spiegare il tutto con questo spin-off. Mi ricordo che dicevo “Sì ma Rick l’avevano portato via con un elicottero, chi cavolo sono quelli che hanno l’elicottero? Quando li fanno vedere? E dov’è finita Michonne che non si vede più?” e niente, nella serie principale non lo saprete mai. Lo saprete solo in The Walking Dead: The Ones Who Live. Ma vale la pena, sinceramente, scoprirlo?

Se la vostra risposta è sì, preparatevi ad affrontare 6 episodi di lentezza imbarazzante, scelte narrative che lasceranno perplessi e gli zombie che fanno semplicemente da contorno ad una coppia d’innamorati in crisi.

Danai Gurira è Michonne in The Walking Dead: the ones who live
Danai Gurira nei panni di Michonne in The Walking Dead: The Ones Who Live

Una storia dovuta al pubblico, ma non resa poi così entusiasmante

Voto Trama: 4,5

Come detto in incipit di articolo, la trama di The Walking Dead: The Ones Who Live verte intorno al ricongiungimento tra due dei personaggi più importanti della saga: Michonne e Rick. Lei, dopo il famoso incidente del ponte, credeva che lui fosse morto. E nel frattempo era incinta. Poi però col passare del tempo trova alcuni indizi che iniziano a farle credere che molto probabilmente Rick è ancora vivo. Ma perché allora non torna a casa? Con chi è? Dove?

Rick il giorno dell’esplosione del ponte è stato salvato e portato via da un misterioso elicottero della Civic Republic Military (CRM), una segreta organizzazione militare con risorse e tecnologie avanzate, Si tratta però di una realtà che, seppur abbia la parvenza di essere civile e sicura, è disposta a tutto per mantenere i propri segreti. Nei primi istanti della prima puntata Rick si taglia pure una mano cercando di scappare dal CRM. Peccato che da quel momento in poi si entra in un tunnel noioso, scontato che induce lo spettatore a non vedere l’ora che lo show finisca il prima possibile.

Andrew Lincoln nei panni di Rick Grimes in Danai Gurira nei panni di Michonne in The Walking Dead: The Ones Who Live
Scena con Andrew Lincoln, l’attore che intepreta Rick Grimes in The Walking Dead: The Ones Who Live

The Walking Dead: The Ones Who Live è più lenta degli zombie

Voto Ritmo: 4

Miniserie. 6 episodi. Ho appena finito di vedere le ultime 4 stagioni per un totale di 78 episodi. Cosa vuoi che siano 6 episodi in più. La morte dell’anima sono.

Andiamo con ordine. The Walking Dead in generale, almeno nelle ultime stagioni post Negan villain, non ha mai brillato di velocità narrativa. Gli episodi sono sempre stati conditi da dialoghi interminabili, ma il vantaggio che aveva era che ormai lo spettatore era affezionato (nel bene e nel male) ai tanti personaggi della serie. Qui abbiamo solo Michonne e Rick a cui possiamo essere affezionati. Ok, c’è John Locke di Lost (Terry O’Quinn) ma ci sono affezionato io, perché quella è la mia Serie TV preferita di tutti i tempi.

Però in The Walking Dead: The Ones Who Live che bisogno c’è di andare così lenti? Non sono solo 6 episodi, sono addirittura 6 episodi. Questo spin-off è troppo lungo per quel che effettivamente succede.

streaming TWD the ones who live
Uno zombie particolarmente ben fatto in The Walking Dead: The Ones Who Live

Più cinematografica, meno coinvolgente

Voto Stile: 5

The Walking Dead: The Ones Who Live è stata concepita inizialmente come una trilogia di film per il cinema, poi convertita in miniserie. E questi cambi in corso d’opera sono sempre un disastro: poche idee e molto confuse, insomma. Nonostante al timone ci sia sempre Scott M. Gimple come per la serie madre, in The Walking Dead: The Ones Who Live c’è il contributo creativo attivo dei due attori protagonisti Andrew Lincoln e Danai Gurira: forse meglio limitarsi alla recitazione?

Ovviamente a livello di costumi e scenografie cambia molto: abbiamo una nuova realtà, abbiamo una “civiltà” maggiormente sviluppata, strutture urbane rimaste quasi ai tempi precedenti all’apocalisse. Bellino, ma non basta.

video the walking dead the ones who live
Terry O’Quinn, vecchia conoscenza dei fan di Lost, in The Walking Dead: The Ones Who Live

Per chi è The Walking Dead: The Ones Who Live? Io non l’ho capito

Voto finale: 4,5

Qual è il target di The Walking Dead: The Ones Who Live? Per chi l’hanno ideata? Chi dovrebbe apprezzarla? Queste sono le domande, che almeno io, mi pongo dopo la visione di questo spin-off. Un mini Beautiful con gli zombie attorno. Ma è questo che si merita chi si è sparato 177 episodi in 12 anni?

Ma chi può apprezzarlo un prodotto del genere? Volete farmi veramente credere che nelle ultime stagioni di The Walking Dead erano più gli spettatori che seguivano lo show per le vicende amorose tra i personaggi piuttosto che i casini tra comunità e guerriglie con gli zombie? Hey, magari sbaglio io, ci sta! Però o è cambiato tantissimo il pubblico di The Walking Dead nel corso degli anni o questo spin-off è un enorme buco nell’acqua.

Mi verrebbe da dirvi che se avete voglia di zombie potete contare su The Last Of Us, ma anche lì… boh! Avete veramente voglia di zombie? Riguardatevi le prime stagioni di The Walking Dead. Amen.

Luca Zacchello

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