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Orient SK Crystal

Orient SK Crystal: com’è la riedizione del vintage anni ’70?

Questa riedizione dei giorni nostri dell’Orient SK Crystal mi ha sempre intrigato per le sue forme particolari ma non avevo mai proceduto all’acquisto perché per la cifra a cui viene proposto nuovo qualcosa mi ha sempre fermato.

Poi un giorno ho trovato un’ottima offerta sull’usato e mi ci sono fiondato. Un’orologio strano, molto particolare, con un design interessante (se piace) ma con qualche pecca di troppo per essere un orologio Orient.

Come sono gli orologi Orient? Sono buoni?

Iniziamo facendo un excursus sul marchio. Orient è una casa di orologi giapponese fondata nel 1950 ed offre ad oggi una vastissima gamma di modelli dotati sia di calibri automatici che al quarzo. Una delle caratteristiche che più affascina i collezionisti è il fatto che monti nei propri orologi meccaniche di manifattura, ossia calibri di produzione interna e non prodotti da un ente esterno da cui approvvigionarsi come accade con i marchi di basso-medio budget dell’orologeria svizzera.

Hanno una forte personalità che non sempre viene apprezzata da tutti in Europa. Le scelte di design sono molto “nipponiche” e spesso e volentieri il catalogo, almeno fino a qualche anno fa, era ricco di modelli con misure di cassa abbastanza importanti. Basti pensare all’Orient Bambino, il dress watch per eccellenza nel mercato degli orologi automatici economici, per anni riproposto con dimensione cassa di 40.5mm: eccessivi per quella tipologia di orologio, ma la moda del momento imponeva certe misure e Orient rispondeva presente. Ad oggi è stato riproposto sia in versione 36mm che 38mm: e meno male!

Generalmente parlando sono ottimi orologi di fascia economica. C’è la linea tristar che si accavallava con quella dei Seiko 5 (anche se preferisco questi ultimi), il già citato Bambino, ma soprattutto la linea che ha vestito più polsi di Orient è quella dei Mako (Kamasu incluso). Poi M-Force, tutta la linea di maggior pregio Orient Star… insomma nel catalogo di questa casa nipponica c’è di tutto e di più.

Segnatempo di ogni tipo, per tutte le tasche. Ma non tutte le ciambelle gli riescono col buco.

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L’Orient SK Crystal dagli anni ’70 ad oggi

Uno dei modelli vintage di casa Orient tra i più iconici è sicuramente stato l’Orient SK Crystal, il Super King. Un pieno di design anni ’70 audace e futuristico fatto di linee squadrate e dettagli tipici dell’epoca.

Un orologio particolare, così come la maggior parte degli orologi prodotti in quegli anni, che divide spesso il pubblico per questione di gusti personali. Talmente particolare che viene riproposto nel 2019 da Orient in questa nuova versione, purtroppo peggiorata sotto alcuni aspetti:

  • Ok, non si tratta di un vero diver nonostante il look sportivo, ma a differenza del suo predecessore vintage perde la chiusura a vite della corona di carica ad ore 3: otteniamo quindi un orologio con soli 5 ATM di resistenza all’acqua, ci si poteva spingere almeno a 10 ATM, uno standard decisamente più accettabile visto l’epoca in cui viviamo.
  • Altra modifica poco gradita è il ridimensionamento della cassa da 40mm a 42mm. Già la forma asimmetrica “esagonale” non gioca a favore delle dimensioni, se in più lo facciamo ancora più abbondante rischiamo di compromettere la vestibilità di tanti polsi. Aggiungiamoci che non è proprio sottile visto la complicazione della ghiera interna girevole otteniamo un po’ un effetto tombino al polso.
  • Infine il bracciale. Hai voluto fare la cassa più grande? Ok. Perché lasci la larghezza delle anse da 18mm come sul modello vintage? Portale a 20. Diventa tutto più omogeneo. Ti appoggio l’idea se mi fai un bracciale decente. Difatti il bracciale dell’Orient SK Crystal del 2019 è si largo 18mm all’attaccatura delle anse ma poi abbonda andando ad avvolgerle completamente: una soluzione che esteticamente, almeno in foto, pare molto valida. Peccato che poi il bracciale alla clasp rastremi troppo e che la qualità dell’acciaio utilizzato per la sua realizzazione sia imbarazzante rispetto a quello della testa dell’orologio.

In sintesi: posso chiudere un occhio sull’impermeabilità e sulla dimensione cassa (che comunque veste decente) ma non sul bracciale. Infatti l’ho tolto. Subito. E anche gli indici sulla ghiera interna potevano essere allineati un po’ meglio con quelli del quadrante. Vabbè.

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Ma allora… Cosa c’è di buono in questo Orient SK Crystal?

Il design. Senza troppi giri di parole. Se piace, spacca. La cassa asimmetrica tondeggiante da una parte e squadrata dall’altra è introvabile su un orologio automatico economico di un brand con una storia come Orient. La qualità percepita comunque in generale della testa dell’orologio è buona, come sempre capita con questo brand nipponico.

Il quadrante, disponibile in diverse colorazioni, è una chicca anni ’70 riproposta ai giorni nostri e questa tonalità magenta degradè in collezione non l’avrei mai avuta se non che con questo modello. Anche gli indici e le sfere dorate sono molto belli. Non fa urlare al miracolo la finestra data con sfondo bianco, probabilmente sarebbe stata meglio scura, ma non è poi così disturbante.

E la portabilità. Ma come un 42mm spesso come un tombino con quella forma è comodo al polso? Sì. Non so come ma tutto sommato non è scomodo. Probabilmente per il fatto che il lug to lug venga contenuto al massimo per via delle anse corte. Fatto sta che lo sto indossando da diversi giorni e non ne ho mai sofferto particolarmente la portabilità, cosa che mi capita invece a volte con il Seiko SKX007 o il Monster. Intendiamoci, non è l’orologio più comodo del mondo, ma mi aspettavo molto peggio!

Ovviamente il vetro è un vetro minerale, in linea con la fascia di prezzo a cui è proposto l’orologio e la luminescenza al buio di questo Orient SK Crystal è nella norma dei segnatempo economici: nulla di eccezionale ma comunque c’è. Il calibro che incassa è il classico F6922 a 22 rubini con fermo macchina e possibilità di carica manuale. Il fondello è chiuso a vite e senza particolari decorazioni a parte l’incisione laser del logo e le classiche scritte di circostanza.

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Un orologio che si può pensare di aggiungere alla collezione ma solo al giusto prezzo

200€ sono tanti? sono pochi? Non lo so. Dipende da voi. Fatto sta che forse se avessi quel budget dubito fortemente che questo Orient SK Crystal possa essere la prima scelta (infatti non lo è mai stata). Però se vi piace il design e se capita l’occasione di trovarlo a metà prezzo (o anche meno, come nel mio caso) sull’usato ci può stare. Aggiungereste sicuramente un pezzo molto particolare alla vostra raccolta.

Dovete però tenere conto che quel bracciale è veramente terribile e per 200€ un po’ sta cosa è difficile da digerire. Lo si sostituisce con un cinturino in silicone (ma volendo anche in pelle, tanto c’ha l’impermeabilità delle mie ciabatte) o un nato, però rimane parecchio spessore visibile perché i 13mm della cassa ci sono e si vedono tutti. Insomma, Orient, questa riedizione la si poteva studiare un po’ meglio.

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