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Arcumeggia: cosa vedere e come arrivare al borgo dei murales

Se c’è un posto che mi ha affascinato molto tra quelli delle gite estive che ho fatto quest’anno di sicuro, oltre alle Pozze di Erve, c’è Arcumeggia. Un piccolo borgo noto soprattutto per i suoi murales affrescati in provincia di Varese, frazione del comune di Casalzuigno.

A meno di un’ora di distanza da casa mia, e poco meno di un’ora e venti di auto da Milano, è senza dubbio un posto che merita una visita, non particolarmente impegnativa, per la sua particolarità: è il paese dipinto più importante d’Italia (fonte FAI).

Breve storia di Arcumeggia: fondazione, info demografiche e boom degli anni 50

Situato a poco meno di 570 metri di altitudine, su una collina in Valcuvia, Arcumeggia ha sicuramente origini pre-medievali. Molto probabilmente, a livello di insediamento, è stata fondata addirittura in epoca romana. Però è palese, una volta che ci si trova sul posto, il fatto di ritrovarsi immersi in una realtà che ha ancora le sembianze di un luogo, almeno in parte, rimasto ai primi secoli dopo Cristo: case piccoline, densità delle abitazioni elevatissima, vicoli stretti che trasmettono senso di protezione. Un vero e proprio mini borgo arroccato, come d’altronde è tipico nella zona in cui si trova.

Ed Arcumeggia è stato comune indipendente fino al primo dopo guerra, poi il fascismo nel 1927 decise di accorparlo a quello di Casalzuigno. Ad oggi si contano una 60ina di anime, ma in passato si è arrivato ad un picco di ben 303 abitanti a fine 1800. Da buon analista ho raccolto i dati che ho trovato su Wikipedia ed elaborato un semplicissimo grafico con l’andamento demografico di Arcumeggia negli anni: nulla di che, ma non fa mai male!

Il picco di abitanti lo si ha avuto in epoca di dominazione austriaca, mentre l’inversione di rotta della tendenza avvenne perché la zona non si sviluppò abbastanza a livello industriale, portando gli abitanti a trasferirsi verso le città per lavoro.

Ma Arcumeggia è, ad oggi, famosa per i suoi dipinti: è nel 1956 che l’ente provinciale del Turismo decide di avviare un progetto per trasformare il caratteristico borgo in una galleria d’arte a cielo aperto. Si trasferiscono così in loco molti artisti non solo del luogo, bensì provenienti da tutta Italia!

Come arrivare ad Arcumeggia

Per chi conosce la zona è molto semplice, si imbocca la SS394 e all’altezza tra Casalzuigno e Cuveglio, alla rotonda che indica di svoltare verso nord si imbrocca la salita per il piccolo borgo di Arcumeggia. Certo, gli ultimi 8 minuti di tornanti non saranno la strada più comoda che avrete fatto nella vostra vita, ma, nonostante sia molto stretta, si riesce a percorrere abbastanza bene andando piano piano. Se troverete quelli del posto dietro di voi amen, li farete andare piano: l’importante è arrivare sani e salvi!

Da Milano è la stessa cosa, solo che dovrete fare prima l’autostrada A8 fino a Gallarate, deviare poi verso Varese e uscire in zona Lago di Varese. Qui lo costeggerete tutto dirigendovi verso nord e passando Cocquio Trevisago, finché non raggiungerete la Valcuvia e la SS394. Ma oggi ci sono i navigatori, vi lascio il pulsantone comodo con la meta già preimpostata per il vostro smartphone.

Dove mangiare ad Arcumeggia

Una volta arrivati all’unico parcheggio nei pressi della Chiesa (almeno per noi visitatori), leggermente spostata ai margini occidentali del borgo, o vi siete portati con voi qualcosa da mangiare per un “pic nic” o non vi resta molta scelta: c’è la Locanda del Pittore, che offre anche alcune camere qualora voleste passare anche la notte in questo posto magico.

Io ci sono stato solo per un rinfrescante aperitivo ma ho trovato il personale molto simpatico ed accogliente. Sono rimasto nella veranda in esterno ma ho visto che ci sono molti tavoli all’interno. Di sicuro però è meglio prenotare prima, se vi recate nel weekend ad Arcumeggia c’è il rischio che il borgo sia preso d’assalto dai curiosi e potreste rimanere a bocca asciutta!

Cosa vedere anche nei dintorni di Arcumeggia

Il borgo di Arcumeggia, come già detto molte volte in questo articolo, è piccolo e le sue viuzze molto strette. Però vi farà sorridere vederle trasformare, ai margini delle case, in sentieri che in un batter di ciglia vi portano all’interno dei boschi e della vegetazione tutto intorno alla collina. E da queste strade partono appunto diversi percorsi che vi possono condurre ad altre mete qualora lo vogliate.

Tra le mete extra più gettonate da vedere nei dintorni di Arcumeggia ci sono le cascate del torrente Marianna. Io ero con Igor che aveva caldo e non troppa voglia di camminare, mi è bastato il borgo, ma essendoci un ufficio turistico subito appena si entra in paese sono certo che se chiedete a loro informazioni sapranno indicarvi qualsiasi cosa.

Percorso con audioguida e fontanelle di acqua fresca

Ed è proprio all’ufficio turistico che potete chiedere un paio di cuffie per il percorso con audioguida di Arcumeggia. Perché sì, volendo, si possono scansionare con il proprio smartphone i QR code posti vicino alle varie opere e seguire così un percorso, ordinato e ben illustrato, che vi guiderà alla scoperta di ogni segreto di esse.

Occhio però alla connessione del telefono, io con Fastweb Mobile ero spesso senza segnale internet, non ho fatto il percorso perché sono pigro su queste cose per natura, però presumo che senza segnale non si possa godere a pieno dell’esperienza. Se l’avete fatto fatemi sapere nei commenti!

Un’altra cosa fantastica è che ci sono un sacco di fontanelle con acqua fresca per rinfrescarsi ad ogni angolo del borgo: io ne ho viste almeno 3 e visto che faceva parecchio caldo son tornate molto utili! Ho anche visto un ragazzo del posto bere da una di queste quindi presumo siano acqua potabile, però non ho incontrato nessun cartello in merito quindi rimango col dubbio. In ogni caso avevo con me le mie borracce Mizu e quindi non ho rischiato!

Altre Immagini

Che mood e che cura! A me Arcumeggia è piaciuta molto e vorrei viverla anche di notte!

Murales a parte, Arcumeggia è proprio un bel borgo, che diventa un gioiello con tutte le opere d’arte che la adornano. Gli abitanti che sono rimasti sono fantastici e si prendono cura di ogni angolo della piccola frazione di Casalzuigno. Camminando per le vie verrete investiti da un mood quasi onirico, cogliendo uno dietro l’altro tutti gli scorci suggestivi che questo luogo può offrire.

L’estrema cura nei dettagli e la capacità di coniugare modernità e classicità è una delle cose che più mi è piaciuta di questo posto. Amo il binomio classico-moderno e vedere quei lampioni a parete in ferro battuto tutti dotati di fari led mi fa immaginare che strano posto che dev’essere Arcumeggia anche dopo l’imbrunire.

Poi i mini balconi delle abitazioni, con i cani che si affacciavano a vedere Igor che scopriva il paese, affascinanti. O il gattone che abbiamo incontrato passeggiare sornione, ha guardato Igor negli occhi, ha capito che non poteva fargli nulla e ha ripreso come se nulla fosse a camminare per le vie del suo regno pacifico.

Il silenzio e il senso di pace che si fondono con l’arte sono gli ingredienti che rendono questo posto una gemma nella provincia di Varese. Visitatela, non ve ne pentirete!

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