Una commedia divertentissima, bilingue, ambientata ad Acapulco, meta turistica super gettonata in Messico negli anni 70. Tutto ruota intorno a Las Colinas, il pittoresco resort del paese dove Maximo, orfano del padre e proveniente da umile famiglia, fin da piccolo vorrebbe entrarci a lavorare.
Oggi adulto e ultra milionario, racconta tutti i fatti accaduti anni prima al suo giovane nipote che col passare del tempo si appassiona tantissimo ai racconti da spaccone dello zio creando una narrazione esterna dei fatti mai banale e con geniali gag spalmate qua e là.
Acapulco – Stagioni 1 e 2: una commedia che vale la pena vedere su Apple TV+
Le prime due stagioni di Acapulco mi sono piaciute tantissimo sotto ogni aspetto: una semplice idea eseguita magistralmente e talmente furba da riuscire a tenere lo spettatore perennemente incollato allo schermo. Certo, deve piacere lo stile un po’ da telenovela dello show, però è indubbia la qualità generale con il quale tutto è stato realizzato.

Trama, ispirata ad un film, egregiamente eseguita
Acapulco ha tutte le carte in regola per divertire, ma la reputo troppo sottovalutata tra le serie del catalogo Apple TV+. La trama è ispirata al film How to Be a Latin Lover che non ho visto e da una veloce lettura mi pare abbia comunque tante differenze. Acapulco è una storia di amicizia, di famiglia, di primi amori, di prime esperienze lavorative. Non ha una trama particolarmente complessa, ci mancherebbe, ma lo sviluppo è ottimo senza cadere mai nel banale riuscendo a regalare anche diversi colpi di scena.

Ritmo narrativo sempre coinvolgente
10 puntate a stagione da 30 minuti l’una. Niente momenti morti, anzi, anche nei punti dove ci si aspetta più tranquillità si viene sempre sorpresi da battute impreviste, interruzioni della narrazione dei fatti e inaspettate apparizioni di personaggi improbabili. Non ci si annoia mai, nemmeno un secondo. Uno show che difficilmente non piacerà agli amanti delle Serie TV commedia. Ma anche a chi è solito guardare altre tipologie di serie TV, come il sottoscritto.

Stile fotografico unico
Colorato. Coloratissimo! Rosa! Acapulco è un’esplosione di colori, abiti vintage, capigliature retrò e canzoni famose rivisitate in spagnolo. A proposito: amerete i due cantanti della piscina! Così come amerete Hector con la sua lacca e, soprattutto, Memo con le sue angosce. Perché il punto più forte di Acapulco sono i personaggi: assurdi, simpatici, alcuni intelligentissimi, alcuni meno. Certi inquietantissimi ed altri dolcissimi.
Di show con una narrazione esterna il mondo del grande e piccolo schermo ne è pieno, ma questa è ben calibrata e veramente divertentissima. Capita che, in alcuni frangenti, i ricordi siano un po’ annebbiati e allora anche gli attori devono riadeguarsi al volere del narratore. E queste gag danno originalità al tutto rendendo questo show veramente unico. Dai, Acapulco è proprio divertente.

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Acapulco – Stagione 3: la Serie TV rallenta, ma rimane godibile
Con la terza stagione Acapulco, a dire il vero, frena un po’, ma rimane un’ottima serie. Rispetto ai primi episodi si perde un po’ di magia e forse l’impressione è quella che si stia tirando un po’ troppo per le lunghe il racconto: ma se l’intenzione della produzione è quella di fare ancora molte altre stagioni dello show posso capire, io li guarderò tutti perché rimane una commedia divertente, leggera e molto simpatica a cui sono particolarmente affezionato.

Trama che se la prende un po’ più comoda
Della trama di Acapulco ne ho parlato, ovviamente, nell’articolo dedicato alle prime stagioni. In questa stagione 3 non si stravolge quasi nulla, ma si ha fin da subito l’impressione di essere di fronte ad una fase un po’ di stallo. Maximo inizia la sua evoluzione, nella linea temporale del passato, verso quello che sarà poi, da adulto, nella linea temporale del presente. Ma mancano ancora tantissimi tasselli e ogni volta che ci si aspetta il plot twist sul suo personaggio, è solo un falso allarme.
Il “fattaccio” arriva a fine della terza stagione, ma l’impressione è quella di essere ancora abbastanza lontani dall’evento che cambia tutto: spero arrivi all’inizio della quarta stagione, altrimenti il rischio di trovarsi di fronte a qualcosa di un po’ troppo inconcludente è alto. Rimane comunque, pur sempre una commedia con retrogusto di telenovela, quindi va bene così.
Invece, per gli altri strambi personaggi dello show abbiamo delle evoluzioni nettamente più interessanti: da Hector, che diventa “più adulto”, a Nora, che diventa “più moderna”. Ma come non citare Sara, Esteban (leader incontrastato delle battute in questa stagione 3), Chad, Diane e Lupe. Tutti personaggi che crescono ed evolvono, molto più di Maximo, sulla quale però la storia sarebbe principalmente incentrata.
Quindi da una parte apprezzo moltissimo l’essersi, più che altro, dedicati ai personaggi “secondari” dello show, dall’altra però rimane un po’ di delusione per la storia del personaggio principale che non decolla ancora veramente. Una stagione 3 equilibrata, che temporeggia, che si incentra più sul contorno che sul nucleo e che però tutto sommato va bene anche così. L’importante sarà tornare più carichi possibile con i prossimi episodi.

Ritmo più pacato e alcuni dialoghi meno incisivi
Il ritmo narrativo rimane abbastanza sostenuto nella terza stagione di Acapulco. Qualche dialogo forse è un po’ meno efficace, ma altri invece sono a dir poco perfetti: un segno distintivo di questa Serie TV Apple che non annoia mai, complici i tempi comici sempre ottimali e situazioni buffe gestite da personaggi altrettanto buffi.
Sono 10 episodi di 30 minuti che te li divori facilmente, come le stagioni precedenti: un format vincente per chi cerca una serie leggera ma che ti mette il buonumore. Come già detto prima però si procede con un po’ troppa calma con il susseguirsi degli avvenimenti storici maggiormente rilevanti e quindi ci allontaniamo dagli standard alla quale eravamo abituati con le prime due stagioni.

Anche lato stile perde un po’ di dettaglio
Anche in questo caso facciamo un passettino indietro rispetto alla stagione 1 e alla stagione 2. Ci ho visto qualche strizzata d’occhio un po’ più “mainstream”, più “americaneggiante” passatemi il termine. Non si va a snaturare quanto fatto di buono con gli episodi precedenti, ma si perde un po’ di esclusività.
In questa stagione 3 restano comunque eccellenti le scene comiche, la colonna sonora super divertente con i nostri amatissimi cantanti della piscina, la caratterizzazione dei personaggi, gli abiti, la location. Ma l’impressione è quella di un dettaglio, generale, un po’ meno ricercato e di una produzione un po’ più velocizzata per accontentare il pubblico il prima possibile con nuovi tasselli della storia.
Comunque, per la natura dello show, va più che bene. Ma quando ci si abitua ad uno standard si diventa rompiballe se non lo si ritrova. Sì, sono pignolo e rompiballe.

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Attendendo che il rosa torni a splendere su Las Colinas
Voto finale: 9-
Se le prime due stagioni le ho trovate ottime sotto tutti i punti di vista, credo che la terza stagione di Acapulco sia un po’ più di riempimento. Una mossa strategica di allineamento delle pedine per arrivare allo stravolgimento successivo (o almeno spero!). E va bene così, è da accettare per quello che è. Ovviamente, però, rimane il rammarico perché ora ci vorrà del tempo per la stagione 4.
Ma speriamo che la produzione se lo prenda tutto il tempo, tutto quello necessario per proseguire al meglio. La promessa è quella di far tornare a splendere il rosa su Las Colinas, in tutti i sensi. In ogni caso lo show è bello, sia chiaro! Però in passato sono riusciti a fare un piccolo capolavoro nel suo genere, non buttatelo via per la fretta di produrre nuovi episodi. Ragionate, spremete le meningi, e ritornate in orbita voto 9. Che è quello che lo show si merita, e anche noi fans!
Nel frattempo se cercate altre serie tutte da ridere su Apple TV+ vi posso consigliare di guardare Stick, Le avventure senza capo né coda di Dick Turpin, Shrinking o Tierra de Mujeres.
Voto alla Serie TV
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