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Copertina di The Crowded Room Apple TV+ - Recensione

The Crowded Room: un “non troppo” thriller psicologico

Com’è The Crowded Room? Una miniserie tv di 10 episodi che si può vedere in streaming su Apple TV+ basata sull’omonimo romanzo Una stanza piena di gente pubblicato da Daniel Keyes nel 1981. Una serie abbastanza tartassata dalla critica statunitense, ma è veramente così deludente? Scopriamolo insieme in questa mia personale analisi no spoiler.

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Trama: 8

Siamo nel 1979 e Danny Sullivan (Tom Holland) viene arrestato con l’accusa di tentato omicidio al Rockefeller Center di Manhattan. Si dichiara da subito innocente e a sua difesa confessa che a sparare ripetutamente alla vittima sia stata la sua amica Ariana (Sasha Lane), che nel frattempo si era data alla fuga, con la quale aveva pianificato il tutto. Da qui parte una serie di interrogatori condotti da Rya Goodwin (Amanda Seyfried) che porterà al colpo di scena principale della storia.

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Ritmo: 6

La serie si divide in due grandi parti. Quella precedente e quella successiva all’evento clou. Diciamo che la prima parte a tratti può essere faticosa da digerire per gli amanti dell’azione: la scelta di protrarre gli episodi, anche ad una lunghezza quasi eccessiva, può portare spesso e volentieri a far distrarre lo spettatore. Ma c’è un però.

Il percorso fatto dalla detective è complicato, insidioso e col senno di poi non mi azzarderei di definire sbagliata la scelta della produzione di rendere un po’ prolissa e confusionaria questa prima parte: ci può stare. Il motore ingrana quando si arriva effettivamente a capire che diavolo sta succedendo. Allora l’interesse da parte di chi sta guardando lo show si alza a livelli al di sopra della media, rendendo finalmente The Crowded Room un prodotto molto più interessante.

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Stile: 9

Ambientazione, fotografia, costumi, regia: siamo all’eccellenza. C’è poco da dire, anche quando la trama è poco coinvolgente nelle prime puntate, certi scenari visivi ti appagano pienamente. Come spesso capita la produzione Apple da questo punto di vista non delude. Poi se nella OST mi ci metti Beatles e Pink Floyd, da questo punto di vista, per me, vinci facile facile.

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