Pachinko è una serie tv drammatica che narra le vicende di 4 generazioni di una famiglia coreana dagli anni ’30 alla fine del secolo scorso. Basata sull’omonimo bestseller di Min Jin Lee è disponibile su Apple TV+ da marzo 2022 e nel cast vanta il primo premio oscar coreano Youn Yuh-jung e la k-pop star Lee Min-ho.
PACHINKO LA MOGLIE COREANA STAGIONE 1 RECENSIONE IN BREVE:
◾Trama focus sulla storia della Corea e del suo popolo
◾Ritmo calmo, adatto ad un K-Drama
◾Interessante regia ibrida tra classico e sperimentale
◾Una Serie TV che emoziona ed educa
Trama: 7
Come anticipato, siamo di fronte ad un viaggio di 4 generazioni nella vita di una famiglia coreana che è andata a vivere in Giappone, tra le mille difficoltà del caso. Pachinko insegna un po’ di storia asiatica a chi, come me, non è molto preparato sull’argomento. La Corea negli anni ’30 del ‘900 era sotto il dominio coloniale dei giapponesi. In questo periodo la protagonista Sunja (interpretata da Kim Min-ha e Youn Yuh-jung) in un modo che non sto a raccontarvi per evitare spoiler raggiunge il Giappone e ci si stabilisce. Gli anni passano, Sunja invecchia, i figli e i nipoti diventano adulti ed ognuno ha la sua vita e vive psicologicamente in maniera diversa il binomio Corea-Giappone.
Ritmo: 7
Non è una serie tv lenta. La definirei calma. D’altronde è un K-Drama, non può essere diversamente. I dialoghi sono intensi e non banali, suscitano sempre interesse. Non è il mio genere preferito, ma è giusto che il ritmo sia questo. Riflessivo e pacato come solo gli orientali sanno essere. Educato, nonostante le tematiche trattate lascino l’amaro in bocca e il solito senso di sdegno per la disumanità che ha caratterizzato gli inizi del ‘900 in tutto il mondo. Riesce a non essere soporifera anche per chi non impazzisce per la tipologia dello sceneggiato: i miei complimenti!
Stile: 8
Credo non si possa parlare di Pachinko senza citare la sigla. Totalmente diversa dal girato della serie: spiazzante! Le regia saltella tra lo stile classico e uno più moderno, a tratti sperimentale, frutto della fusione tra i mondi coreano e statunitense della produzione, dando vita ad un prodotto molto piacevole. I racconti non seguono l’ordine cronologico, rendendo la storia più avvincente e interessante.
Altra menzione particolare va fatta all’episodio 7 che viene proposto in 3:2 perché è un episodio dedicato alla vita di uno dei personaggi principali. Sinceramente scelta un po’ azzardata che non ho apprezzato granché nonostante sia forse l’episodio più bello della serie per la forza dei contenuti (ho dovuto controllare online se era effettivamente così che doveva vedersi l’episodio per escludere che non fosse un problema mio).
Emozionante ed Educativa: 7+
Anche Pachinko La Moglie Coreana in linea di massima si basa su un libro bestseller, ma a differenza di Shantaram, la trasposizione cinematografica funziona in tutto e per tutto. Come detto non è il mio genere preferito, tendenzialmente alla sera per non abbioccarmi preferisco gente che si spara o ragionare insieme ai detective che inseguono serial killer psicopatici, ma questa serie drammatica mi è piaciuta. E forse dovrei iniziare ad ampliare la mia mente e focalizzarmi più spesso su contenuti di questo tipo. Perché oltre a saper intrattenere sanno darti un’infarinatura storica su argomenti che probabilmente si conoscono molto poco (però devi saper bilanciare intrattenimento e fatti storici, o fai la fine di Manhunt e Cinque Giorni al Memorial)
Sia perché è basata su un romanzo storico molto veritiero, sia perché siamo nel decennio di exploit per una nazione come la Corea che conoscevo poco e che Pachinko mi ha aiutato a conoscere molto meglio storicamente parlando. E quindi grazie per la lezione e grazie per il bello ed emozionante spettacolo. Attendiamo la seconda stagione perché qualcosina ancora ce la dovete spiegare! Buona visione!