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Fear Inoculum - Tool (2019)

Fear Inoculum – Tool (2019)

Sono già passati 4 anni dalla pubblicazione di Fear Inoculum, quinto album in studio dei Tool. Ma sembra ieri, perché lo abbiamo aspettato 13 anni. Voci su voci, indizi, smentite: la band fa, la band disfa. Un attesa estenuante per i fan del gruppo musicale statunitense.

Ma poi, finalmente, arriva il primo singolo, che si intitola come l’album: il brano più lungo di sempre (10 minuti e 20 secondi) a presenziare nella Billboard Hot 100, la classifica statunitense dei singoli. Era il 7 agosto 2019 e avevamo finalmente una nuova traccia musicale dei nostri amati Tool. Tredici, lunghissimi, anni dopo.

FEAR INOCULUM – Tool

Altri 23 giorni per l’uscita dell’album

Ricordo ancora l’emozione, finalmente l’attesa stava finendo. Fear Inoculum, il singolo, è a tutti gli effetti un brano dei Tool nel 2019. Senza perdere la loro identità caratteristica, senza tralasciare mai il minimo dettaglio. Più maturi, ma sempre gli stessi mostri impeccabili di tecnica musicale.

Una traccia ipnotica in tutte le sue sfumature, un crescendo di energia e tensione. A me è piaciuta dal primo ascolto e l’ho ascoltata tutti i giorni fino a che non sono arrivate le altre. La title track farà da apripista anche nella tracklist dell’album che finalmente arriva a fine mese, il 30 agosto 2019. 23 giorni dopo l’uscita del singolo, 13 anni dopo il capolavoro 10,000 days.

Pneuma

Digerita Fear Inoculum, è l’ora di entrare nel nuovo album dei Tool. E lo si fa nel miglior modo possibile che un fan possa sperare: Pneuma. Forse la traccia migliore dell’album. Introspettività a livelli incredibili, quel giro di basso che solo i Tool possono fare, la distorsione della chitarra marchio di fabbrica della band statunitense. Quella batteria educata che ti rimbomba nella testa mentre Maynard James Keenan interpreta il tutto alla perfezione con una traccia vocale da brividi (della sua voce ne scrivo anche qui). Ma di cosa stiamo parlando? Epicità, spiritualità, tecnica musicale, suoni bilanciati alla perfezione. 11:53 minuti di brano che volano via, come un respiro.

Invincible

Ovviamente non di solo Pneuma è fatto Fear Inoculum. Ma è effettivamente composto da 6 pezzi veri e propri più gli interludi tipici dei Tool. Dopo Litanie contre la Peur, arriviamo alla terza canzone: Invincible. E veniamo catapultati in una nuova atmosfera. C’è da combattere una battaglia, quella di un anziano guerriero che rifiuta di ritirarsi dal campo nonostante abbia superato il suo apice. Invincibile appunto. Perché un anziano che non getta la spugna quando tutti se lo aspettano non potrà mai essere sconfitto. Vero Maynard?

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Descending

Salutiamo Legion Inoculant, altro interludio che serve a metabolizzare il pezzo appena ascoltato, ed è l’ora di Descending. La chiamata alle armi per risvegliarsi dal torpore della quotidianità dell’alienante società moderna. Tema tanto caro ai Tool, da sempre, riproposto in questi 13:37 minuti di epicità progressive che scalda sempre il cuore ai fan della band. Un inno a restare in vita, a riflettere, a vivere e a non limitarsi a sopravvivere.

Culling Voices

Quanto amo questo pezzo. La mindfulness e i Tool. Il pezzo più introverso di Fear Inoculum. Il desiderio espresso nel brano è quello di estirpare e abbattere le voci negative nella mente di chi ce lo sta recitando. Quelle voci che lo stanno demoralizzando e consumando, che gli fanno ammettere di essere uno psicopatico. La follia, il dramma, l’agonia. Tutto in pochissime parole, interpretate alla perfezione per un pezzo che è un capolavoro ed entra di diritto in uno dei miei preferiti di sempre della band.

7empest

Chocolate Chip Trip prima e Mockingbeat poi fanno da contorno alla chiusura dell’album: 7empest. Il brano più lungo dell’intero album con i suoi 15:43 minuti. Il pezzo più ritmato, quello che a tratti ricorda un po’ più di tutti i vecchi tempi di Aenima. Un salto nel passato della band fortemente riuscito. è infatti giunta l’ora di prendersela con qualcuno, probabilmente figure politiche o “influencer” dell’opinione pubblica. Un’altro tematica spesso trattata dalla band statunitense. La tempesta sta arrivando e coloro che sanno, invece di mettere in guardia le persone, ne controllano le illusioni, fingendo di ignorare il problema e scaricandosi le colpe a vicenda.

Eyes Full of Wonder: 10

Vabbè sono di parte. I Tool sono la mia band preferita e il 10 probabilmente lo darei a qualsiasi loro lavoro. Ma Fear Inoculum è oggettivamente un album strepitoso, che non ho apprezzato a pieno fin da subito, perché ci vuole tempo. Ovvio, la tecnica la riconosci al volo in ogni sua parte, ma l’elaborazione della ricercatezza dei dettagli arriva dopo diversi ascolti. E quando ti rendi conto che è tutto al posto giusto, che ci hanno messo 13 anni ma si sono fatti perdonare lasciandoti a bocca aperta come fai a non dargli il 10?

Tra l’altro questo album è uscito l’anno successivo a Eat The Elephant degli A Perfect Circle, il supergruppo dove Maynard James Keenan è sempre frontman. Un biennio, musicalmente, eccezionale per me.

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