Terminato di vedere la miniserie Smoke – Tracce di fuoco la sensazione che ti rimane è quella di uno show che poteva rendere in maniera sicuramente migliore. Un duo di attori protagonisti composto da Jurnee Smollett e Taron Egerton che funziona bene, supportato da un’interpretazione molto valida di Ntare Mwine, non bastano a far brillare i 9 episodi della Serie TV Thriller disponibile in streaming on demand su Apple TV+.
Troppi dialoghi lunghi, spesso tediosi, addormentano l’azione e la suspence che difficilmente riescono ad essere centrali in Smoke – Tracce di fuoco. Io a circa metà stagione, una sera, mi sono addormentato. E credo che un thriller che fa addormentare è semplicemente un prodotto cinematografico con un grossissimo problema.

La trama è buona, lo svolgimento meno
Voto Trama: 6
Diciamo che i thriller dove già si sa chi è il villain non sono i miei preferiti: se non perfettamente calibrati tendono ad avere risvolti troppo scontati. Almeno in Smoke – Tracce di fuoco i villain sono due e non sono collegati l’uno all’altro, tranne per la stessa insana passione di vedere bruciare abitazioni e persone.
Eppure una delle due rivelazioni dovrebbe far balzare in piedi sul divano lo spettatore, ed invece si rivela un plot twist meno intenso di quel che dovrebbe essere. Non so cosa non abbia funzionato, penso probabilmente il numero limitato di personaggi presentati fino a quel momento: se non è quello, non è l’altro, è per forza lui, insomma.
E ok che siamo negli Stati Uniti d’America, dove ormai non ci sorprende più sia comune avere a che fare con psicopatici totali anche nella realtà, però i personaggi mi sembrano un tantino esagerati. Anche in Servant abbiamo una trama thriller con personaggi folli, ma è uno show che strizza l’occhio all’horror e allora tutto è permesso. E lì sì che funziona. In Smoke – Tracce di fuoco, invece, manca quel qualcosa per apprezzare lo show a pieno.
Fortunatamente nelle battute finali riesce ad appassionare un po’ di più: e ci mancherebbe. Però poi quando si può salvare in corner, manda tutto al diavolo con quella scena di dubbio gusto dell’incendio. Ma ne riparliamo dopo.
Punto a favore il fatto che la miniserie si basi su fatti realmente accaduti: la trama dello show infatti è ispirata dal podcast Firebug, ma non ho idea di quanto sia poi stato il tutto romanzato e, sinceramente, non mi interessa neanche troppo approfondire. Perdonatemi.

Dialoghi pesanti addormentano la suspence
Voto Ritmo: 4
Smoke – Tracce di fuoco è una Serie TV lenta, non ci sono altri modi per definirla dal punto di vista del ritmo narrativo degli eventi. E se aggiungi che è un thriller, diventa troppo lenta. Sono veramente tanti i dialoghi lunghi e noiosi, dove nonostante Taron Egerton si impegni a mille con il linguaggio del corpo, la regia finisce per incaponirsi troppo sulle doti dell’attore mettendo, così, a mio avviso, spesso e volentieri in secondo piano gli eventi della storia.
Lo sappiamo che è bravo, è bravissimo. Così come promuovo tutto il cast. Ma quanto l’avete tirata lunga sta storia con dettagli secondari di poco conto?

Oltre al cast, poco nulla
Voto Stile: 5.5
Già detto e ripetuto in lungo e in largo: applausi a Targon Egerton, Jurnee Smollett e Ntare Mwine. Ma per il resto, quali sarebbero i punti di forza, anche audio-visivamente parlando, di Smoke – Tracce di fuoco?
Di sicuro salvo a mani basse la scena del luna park abbandonato: quella è una grande scena ricca di suspence e di cui non puoi minimamente predire il suo svolgimento. Ma compensa con la scena dell’ultimo episodio in mezzo all’incendio che, almeno io, ho trovato imbarazzante. Cioè quella dovrebbe essere la scena clou del finale di sto mezzo disastro? Dai è ai limiti del ridicolo. E anche qui ci ho rivisto un po’ il finale di Servant: ma se nella Serie TV di M. Night Shyamalan è poetico e si sposa bene con i fatti narrati, qui è più simile ad una schifezza da cinema di serie b.
Altre scene degne di nota che lo spettatore ricorderà? Il primo piano sul membro di Taron Egerton in erezione? Ecco, giusto per farvi capire quindi il calibro artistico di questo show: giganteschi dubbi.

Concepita come miniserie: niente seguito. E meno male.
Voto finale: 5
Come detto in apertura, Smoke – Tracce di fuoco è uno show che ti lascia l’amaro in bocca. Un ottimo cast principale, una trama super interessante tratta da una storia vera su cui basarti, una mezza schifezza come realizzazione cinematografica. Un po’ come accaduto per Shantaram, show che però avrebbe dovuto avere diverse stagioni come seguito.
Smoke – Tracce di fuoco invece è una miniserie: quindi qui è nata e qui è finita. E indovinate un po’? Non se la ricorderà nessuno. Ed è un peccato perché aveva tutti gli ingredienti per essere un ottimo show. Ma un thriller che ti fa addormentare a metà spettacolo, semplicemente, è un flop.